martedì 2 giugno 2009

note dal viaggio

Domenica 31 maggio 2009, areoporto di Monaco, ore 16.49
poi Londra, Heathrow airport e Arora international Hotel

Ho sonno. E' da stamattina che non vedo l'ora di fare un pisolino. L'avventura è cominciata. Ci sono così tante cose su cui riflettere, pensieri che viaggiano a velocità ultraterrena in testa, frasi sconnesse, immagini e fantasie. Sono così tanti che non riesco a ordinarli, a dargli un significato e mi sembra, per l'effetto opposto, di essere totalmente vuoto. Animato solo da una specie di turbine.
Mi sento preparato, per la ricerca e per affrontare questo viaggio, ma non ho ben chiaro come questa sensazione di essere in grado di affrontare tutto si manifesterà. Mi sento coraggioso, sono un leone. Non ho paura e mi sento pronto a mordere la strada, l'aria nuova e le difficoltà. O forse cerco solo di esorcizzare timori a cui non riesco a dare un nome. Trova il nome e conoscerai il nemico. Il nome è il mio. Sono l'unico ostacolo a me stesso e alla realizzazione di quello che mi sono prefissato. Ma mi conosco ormai e so come sconfiggermi.
Paradossalmente sono più intimorito dai 20 giorni ad Ottawa. Non sono un uomo delle grandi città, non ho lo spirito metropolitano. L'avventura per me non ha l'aspetto di strade, cemento e velocità. L'avventura è primordiale, è difficoltà primigena che affronti da solo. Non ho paura di stare da solo. Ho più paura della moltitudine che della solitudine. Stasera Londra, domani Ottawa. See ya dudes.


Ho cercato di uscire dall'aeroporto a piedi per circa un'ora prima di incontrare un simpatico lavoratore, dai tratti indiani, a cui ho chiesto “Hello sir, I'm trying to escape from this airport. I've to go to Arora International Hotel. It is pretty close to here, isn't it?” E lui con un grande sorriso mi ha risposto: “you cannot go anywhere by walk”. Ok, awesome. Così ho preso un taxi e per sette pounds mi son fatto portare fino all'ingresso dell'Hotel. L'Hotel. Immenso. 8 piani, un casino di stanze e ascensori come se piovessero. Dopo aver formalizzato la mia permanenza, mi hanno spiegato la strada. Mi sono perso 6 volte. Ho preso un sacco di ascensori. Sono entrato nella stanza, ho acceso le luci e vacca boia non funzionavano. Così ho lasciato le valige e sono tornato perdendomi ancora alla reception. C'è da dire che in questo hotel si usano le tessere magnetiche per aprire le porte. Bene. Spiegato il problema delle luci non funzionanti al portiere, ho ricevuto come risposta una crassa risata e poi la spiegazione. Devi inserire la tua tessera nel computerino appeso al muro e vedrai che tutto si accende. Incredibile ho detto. E allontanandomi ho aggiunto in dialetto “a casa mia se usa ancora le ciave per verzer le porte”. Son un contadin, niente de più, niente de meno.
Poi serata tranquilla, ho guardato una fiction su rai uno, mi son fatto una doccia e ho dormito alla grande. Mattina, cappuccino modello brodo, brioche e volo per Ottawa. Sbang. Si comincia.

2 commenti:

  1. ...spetta che faccio un salto nel blog di Piedolo, mi son detto, per vedere come gli vengono giù le sensazioni di sta avventura!

    ti invidio parecchio, non c'è che dire. Mi hai fatto tornar la voglia di ripartire, ma ormai devo accontantarmi di field estivi, al massimo.

    Mi è venuta un'idea però: a seconda del taglio che darai alla tua tesi ti resterà probabilmente parecchio materiale "inedito", soprattutto quello che metterai su questo blog, di natura eminentemente autobiografica/riflessiva/esperienziale.
    Ovviamente non so che ne farai: se non sai immediatamente che fartene, potremmo curare un piccolo volume con contributi di laureandi che hanno fatto ricerca sul campo in zone lontane, e sviscerare un pò tematiche, pensieri, situazioni e sensazioni tipiche di questa "iniziazione".

    Di questa letteratura esperienzial-iniziatica non c'è molto nel nostro idioma, la gente mi pare poco introspettiva, poco narrativa, molto "legata".

    Che ne dici? Quando ritorni dal campo se ti va magari ci risentiamo per parlarne meglio. Intanto in bocca al lupo per la tua avventura, io torno su Antrocom a consigliare bibliografie ;-)

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  2. Macsiii.... dai... il problema della tessera ormai è cosa nota.... "te gà sempre de infilar qualcosa per verzer qualche altra".. su... è il motivo della vita ormai.... ;-P

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