venerdì 22 maggio 2009

Sul perchè di questo viaggio

Il lupo artico (Canis lupus arctos), noto anche come lupo polare o lupo bianco, è un mammifero della famiglia dei Canidi e una sottospecie di lupo grigio. Il lupo artico vive nell'Artico canadese e nelle regioni settentrionali della Groenlandia.
Da piccolo volevo andare nell’Artico per studiare i lupi e così si sarebbe dovuta aprire la mia tesi di laurea. Una tesi su quei magnifici, eleganti, candidi esemplari di Canis lupus arctos di cui ero in tenera età un sognante e appassionato studioso. Il mio sogno era fare l’etologo, poter vivere coi lupi artici e scrivere di loro.
Mi sentivo così poco adatto alla vita umana, da sognare di vivere con specie nettamente diverse dalla mia. Col passare del tempo forse ho un po’ accantonato l’idea del lupo artico però ho continuato ad immaginarmi naturalista finendo il liceo e frequentando due anni presso la facoltà di Agraria dell’Università di Udine, conservando però sempre i numeri monografici di Airone o Natura-oggi dedicati a questa specie. L’incontro con l’antropologia fu durante l’adolescenza ma fummo cordiali conoscenti prima di diventare teneri amanti verso i miei ventuno anni, quando decisi di cambiare facoltà. Sulla soglia dell’età adulta mi accorsi che se avessi continuato su quella strada forse sarei arrivato in un luogo che forse non avrei apprezzato, non so davvero se stessi sbagliando, era un’impressione.
Avevo fatto mia la frase di Konrad Lorenz quando dice «chi infatti ha contemplato con i propri occhi la bellezza della natura non è destinato alla morte come pensa Platen, bensì alla natura stessa, di cui ha intravisto le meraviglie. E se ha davvero gli occhi per vedere costui diventerà inevitabilmente un naturalista». Mi sentivo come se stessi tradendo la mia natura, il mio naturale scopo, la mia vocazione; ma avevo contemplato nel frattempo forse il prodotto più singolare della Natura, o meglio quella categoria di prodotti di cui io stesso facevo parte, l’uomo. E mi sono innamorato di lui.
Così sono in partenza per l’Artico per mantenere la promessa fatta al bambino che ero. Cambia leggermente il motivo del viaggio, il fascino e i modi restano invariati. Vivrò nell’Artico, immerso in una diversità forse non così evidente come quella di un branco di lupi, ma che altrettanto ben si presta ad essere oggetto della mia insaziabile curiosità. Vivrò lontano da casa. Scriverò di questo e del “branco” che mi accoglierà. Scriverò del mio quotidiano incontro con le persone.

Che poi sono convinto che tutto questo ambaradan, questo prepara i bagagli, cosa ti serve?, prenota il volo, richiedi il visto, leggi, studia, informati, dove vivrai? chi ti ospiterà?, insomma tutta questa struttura pre partenza dimostri in una certa misura la valenza politica di quello che sto facendo. La spina dorsale anarchica dell'andare a vedere cosa succede in giro. Perchè sto andando via? Perchè si.
Del resto, citando Vonnegut, l'uomo è fatto per andare in giro a cazzeggiare.

Spot: ho messo da parte i libri che porterò via. Al momento sono di una quantità impensabile per rispettare l'imperativo che mi son imposto (viaggia leggero), ma anche il limite dei venti chili che ben più realisticamente mi impone Air Canada. Al momento sono sicuro che nel bagaglio a mano ci sarà Camus con La peste che me l'han regalato i coinquilini ormai ex. Poi è estremamente probabile che avrò a mano Calvino di cui devo leggere le Cosmicomiche. Per il resto dovrò fare delle scelte ma vi terrò informati che a mio avviso la domanda "quali libri ti porti?" è la domanda più importante di tutte, per quanto riguarda questo viaggio.
Ah, dimenticavo, di sicuro mi porto Walden di Thoreau di cui devo completare la seconda rilettura.

Bea tosi

6 commenti:

  1. metto il sigillo di conferma su Walden..
    glacialmente intimo..
    e ti consiglio (con la timidezza di un cuore infantile..) Jack London!!

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  2. Sei forte Max! bello bello! e siccome quello che hai scritto ha risvegliato il mio lato maledettamente sentimentale mi sono fatta prendere dai ricordi... chissà se ti ricordi di quel film "Mai gridare al lupo!" che avevo portato in VHS alle elementari? E' uno dei film più belli che io abbia visto! Se non te lo ricordi, devi rivederlo!
    Quanto alla musica, se avrai bisogno di aria latina, di un po' di calore, ascolta Silvio Rodriguez (in particolare la sua canzone Ojalà)
    libri.... so che non è quello che cerchi per il viaggio, ma sono sicura che in futuro questo libro passerà tra le tue mani. Si intitola L'amore buono" ed è il diario scritto dall'attore Marco Baliani per raccontare della sua prima esperienza in africa. Doveva fare un laboratorio teatrale con ragazzi africani di strada sull'aids. molto interessante! rispetto ai modi di raccontare... alla comunicazione..
    Comunque ci penso meglio...
    figo, continua a scrivere!
    bacioni
    Marta

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  3. max bello in bocca al lupo con tutto il mio cuore e colgo l'occasione per darti il benvenuto nella tribù degli antropologi cafoscarini dispersi per il mondo...sarà dura a tratti ma tieni duro!un bacione e complimenti per il tuo modo di scrivere.

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  4. Grazie a tutti! Avete azzeccato alla grande.. jack london è uno dei colpevoli per questa mia decisione.. e quel film marta.. ha segnato la mia preadolescenza! L'ho cercato tantissimo, ma è difficile trovarlo in dvd. Perciò quando torno e soprattutto quando tu torni.. dovrai assolutamente prestarmelo.
    A presto sempre qui.

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  5. E se invece di libri non te ne portassi nessuno? Ed usassi tutto il tempo che hai per osservare, conoscere, cercare di interagire, di provare a vivere e condividere la vita di là? Per leggere libri hai sempre tempo anche quando torni... Vabbè è un'altra cosa...ma quando son stata in Spagna per i 900 km del Cammino, non ho letto una pagina del libretto che mi ero portata, ero troppo attratta dal conoscere, andare in giro ad osservare, parlare con la gente, utilizzare ogni minuto di quella bella esperienza.Piuttosto scrivevo. Oh... poi fai te. In ogni caso, sarà un'esperienza indimenticabile, tesi o non tesi.

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  6. boh io credo che i libri mi serviranno come svago. Quantomeno durante il volo :D

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